giovedì 13 gennaio 2011

FOTOGRAFIE D'AUTORE

FOTOGRAFIE D’AUTORE

La civiltà delle immagini
Dagli inizi del Ventesimo secolo in poi, la civiltà occidentale è diventata la civiltà delle immagini: le fotografie hanno fermato istanti destinati a vivere per sempre, a rappresentare la loro epoca nella memoria collettiva, sostituendo in parte la tecnica pittorica dei grandi ritrattisti e paesaggisti.
Queste testimonianze sono state raccolte in collezioni di grandissimo valore, spesso pressoché ignote e inaccessibili al grande pubblico.
Ogni giorno, in ogni istante, davanti ai nostri occhi scorre un flusso ininterrotto di immagini. Giornali, televisioni, internet, riviste, poster, brochure, telefoni cellulari, DVD... il nostro è un universo iconografico praticamente illimitato
Eppure, proprio questa sovrabbondanza rende invisibile ai nostri occhi la maggior parte delle immagini: solo quelle più particolari e significative ci comunicano qualcosa, motivandoci a guardarle, osservarle davvero, andando oltre la mera percezione visiva.

In questa collettive abbiamo raccolto fotografie di autori riconosciuti e di giovani promesse della fotografia, da guardare e osservare attentamente: opere d’arte da ammirare.

Fra gli artisti citiamo tre donne e tre uomini, le prime capitanate dall’artista Gilly Sephira che praticamente prolunga la sua presenza in galleria, continuando la collettiva alla quale ha partecipato nel mese di dicembre.
Rivediamo quindi le sei opere in bianco e nero che rappresentano la sua visione della solitudine inserita in spazi dimenticati ed abbandonati. La seconda artista, Beltrami Morena, già molto nota negli ambienti artistici gioca con la fotografia e con il computer per creare le sue storie nostalgiche riferendosi ai ricordi di grandi compositori e cantanti che lei stessa ama riportare sulla tela fotografando il loro mondo e le loro bellissime parole, di contro Rosselli Oliva, anche lei ama l’arte fotografica, tagliandola in diverse forme ed accostando i pezzi a formare dei puzzle che delineano il suo mondo sia reale che irreale, dando ad ogni composizione leggerezza ed originalità, in questo caso il suo tema, riferito alla donna, trasmette sensazioni e modi di essere tipicamente femminili. Diversamente le opere degli artisti uomini che caso particolare, si chiamano tutte e tre Maurizio, Cominciamo con il primo Maurizio (Milanesio) dalle sue opere si filettono con tono acceso e profondo luci e ombre che assorbono il colore come una seconda pelle, mistero ed inquietudine accompagnano i suoi personaggi, che guardano il vuoto dentro il quale potersi rifugiare, un vuoto che si potrebbe colmare con i lavori di Maurizio Piccirillo, che attraverso i suoi “frattali” “L’arte visiva è l’ultimo territorio artistico da me esplorato. tutto ciò è avvenuto nel momento in cui ho sondando il mondo misterioso e affascinante dei frattali, dalla fotografia al computer la metamorfosi dei segni e le figure acquista una dimensione caleidoscopica, in una continua girandola di colore e riflessi rendendo i suoi lavori magicamente attraenti. In ultimo Maurizio Pittiglio, di grande bravura, riesce attraverso la ripresa fotografica di un particolare (in questo caso, una bottiglia di plastica” creare diverse forme geometriche trasparenti e vive che si fondono in una luce irreale . Ogni particolare viene creato singolarmente ed ogni singola immagine ottiene un nuovo e complicato riflesso iridescente, creando un insieme luminoso che illumina la parete.
Aldebaran


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